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Dizion. 5° Ed. .
CETRA e anche CETERA, con la e chiusa
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CETRA e anche CETERA, con la e chiusa. Definiz: | Sost. femm. Strumento musicale, usato dagli antichi, e fornito prima di quattro e poi di sette corde, che percotevansi o col pollice o col plettro. |
Dal lat. cithara. – Esempio: | Dant. Parad. 20: E come suono al collo della cetra Prende sua forma. |
Esempio: | But. Comm. Dant. M. 396: Cetra è instrumento musicale di corde, che suonano toccandosi le corde con la penna o con la mano. | Esempio: | Senec. Pist.: Ama meglio d'essere svegliato a suon di trombe, e a romor d'arme, che a suono di cetra o di viuola. | Esempio: | Cic. Tusc. 2: Temistocle alquanti anni innanzi ricusando nel convito la cetera, fu reputato uomo indotto. | Esempio: | Mont. Iliad. 9, 238: Ritrovâr l'eroe [Achille] Che ricreava colla cetra il cuore, Cetra arguta e gentil, che la traversa Avea d'argento. |
Definiz: | § I. E figuratam. per Facoltà poetica, dall'uso che aveano i Greci di unire la poesia specialmente lirica al suono della cetra. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 35: Secca è la vena dell'usato ingegno, E la cetera mia rivolta in pianto. | Esempio: | Alam. L. Colt. 1, 1112: Al cui gran nome la mia 'ndegna cetra Consacrati darà questi ultimi anni. |
Definiz: | § II. Temperare la cetera con alcuno, trovasi detto figuratam. per Accordarsi, Mettersi daccordo con esso in cosa non buona. – | Esempio: | Vill. F. 174: Giovanni dello Agnello, che con Giovanni dello Aguto avea temperata la cetera ec. |
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